IO DONNA - 12 Giugno 2016

IO DONNA - 12 Giugno 2016

Chiara Rossetto, ad di Molino Rossetto, testimonial Oxfam, riconferma il suo impegno a sostegno delle donne che vivono nel Paese colpito due mesi fa da un devastante terremoto. E pensa di valorizzare il loro lavoro. Con una filiera della quinoa.

 

Non ha dimenticato i campi rossi di quinoa e amaranto dell’Ecuador. E nemmeno le donne che ogni giorno pazientemente li coltivano: Chiara Rossetto, ad di Molino Rossetto e testimonial Oxfam della campagna #sfidolafame ha fatto del suo impegno solidale un motore di cambiamento.

 

 

 

«Un anno fa ho avuto l’occasione di incontrare, a poche ore da Quito, una comunità di donne forti, che tengono in piedi l’economia del loro villaggio coltivando e rispettando profondamente la natura e i ritmi ancestrali della terra» racconta. «Quando parliamo di biologico, noi ci aspettiamo semplicemente di trovarlo al supermercato, per loro invece questa parola ha un significato più profondo, vuol dire amare questa nostra terra, averne rispetto. Questo loro esempio, insieme ai temi della campagna #sfidolafame mi hanno interrogata come cittadina e come imprenditrice. Penso che tutti dovremmo chiederci: cosa possiamo fare, ogni singolo giorno, per difendere il nostro pianeta?».
Per aderire attivamente a questo impegno, Molino Rossetto è diventata un’azienda sostenibile a 360 gradi: raccolta differenziata, riscaldamento al di sotto di un grado negli ambienti, energia da fonti rinnovabili, packaging con carte riciclate e film biodegradabili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Quello che facciamo oggi è un investimento sul futuro, sulle nuove generazioni e sul benessere del mondo che abitiamo.
All’Ecuador, che in aprile è stato colpito dal terremoto, l’azienda ha donato 25 mila kit per la depurazione dell’acqua, che garantiranno a quattromila persone di bere in sicurezza per un mese intero. «Non potevamo restare indifferenti, per me la notizia del terremoto è stato un vero choc, ho pensato ai tanti centri abitati privi di infrastrutture, con così tanti bisogni di emergenza» prosegue.
La collaborazione fra donne è proseguita con la console generale ecuadoriana in Italia: oltre al sostegno a una cooperativa di donne che confezionano borse di juta da utilizzare nei punti vendita della Molino Rossetto, è stata annunciata una mostra fotografica itinerante, un “diario di viaggio” a cura di Pietro Paolini, che partirà a Padova da metà settembre per raccontare la vita delle donne andine. Sostenuta dal sindaco di Padova Massimo Bitonci, la mostra servirà a sensibilizzare i visitatori sull’emergenza.

In fase di studio, infine, Chiara Rossetto ha un progetto più grande: «Creare con l’Ecuador una filiera della quinoa. Far arrivare in Italia un prodotto con un’etichetta parlante, che possa raccontare il valore di questi prodotti e l’impegno delle donne che li hanno coltivati».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da IO DONNA - 12 giugno: http://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2016/06/12/chiara-rossetto-il-mio-cuore-e-rimasto-ecuador/

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